Nicola Incampo
Siamo ormai abituati agli articoli di alcuni quotidiani a proposito dell’Ora di Religione cattolica nelle scuole.
Qualche giorno fa abbiamo letto un titolone che diceva: “Schizza in alto il costo degli insegnanti di Religione. E scatta il concorso per stabilizzarli. Nel corso degli anni, la spesa per assicurare l’ora di Religione agli alunni italiani si è incrementata considerevolmente. E dopo vent’anni di attesa dall’ultimo (e unico) concorso, quello indetto nel 2004 dall’allora ministra dell’Istruzione Letizia Moratti, è quasi tutto pronto per bandirne uno nuovo. Anzi due: uno riservato ai precari di lungo corso e l’altro per coloro che si affacciano all’insegnamento da neofiti”.
Alcune riflessioni:
1. La spesa per la Religione
E’ il caso di ricordare, a chi scrive “Schizza in alto il costo degli insegnanti di Religione”, che nella scuola i docenti vengono retribuiti ed inseriti in Capitoli di spesa specifici, cioè ruolo e non ruolo.
Ebbene, in questo ultimo periodo abbiamo assistito ad un rimpinguamento del Capitolo inerente gli insegnanti di ruolo e contemporaneamente ad uno svotamento del capitolo riguardante gli incaricati.
Questo significa che non è giusto parlare di maggior spesa, ma di una spesa per cambio di bilancio.
Non solo.
Tutti i docenti, anche quelli di religione, vanno in pensione e quindi hanno diritto alla retribuzione; vorrei ricordare che la pensione è fatta di contributi versati dagli stessi insegnanti.
Ebbene, secondo questi articoloni, docenti di religione non dovrebbero aver la pensione perché insegnanti di religione.
2. L’autorizzazione dell’ordinario diocesano
Vorrei precisare a coloro che scrivono questi articoli che quanto loro citano come “l’autorizzazione dell’ordinario diocesano” altro non è che l’idoneità rilasciata dall’Ordinario, che garantisce l’appartenenza e rappresentanza del singolo docente che rende autentico l’insegnamento della religione cattolica.
Oggi l’IRC si rivolge agli alunni i cui genitori hanno operato un’esplicita scelta.
La finalità dell’IRC non è la conversione o la maturazione della personale esperienza di fede degli studenti, essa è costituita invece dalla crescita della persona e del cittadino nell’ambito della cultura religiosa e in particolare di quella cattolica che ha così inciso nella formazione del patrimonio storico della nostra civiltà occidentale, europea e italiana.
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